Un medico come può proteggere il patrimonio da una rivalsa?

  • Ultima modifica dell'articolo:Febbraio 12, 2019

fondo patrimoniale medicoIl tema della protezione del patrimonio è sempre molto importante e delicato, soprattutto per chi esercita una professione a rischio”. E, purtroppo, la professione medica rientra pienamente in questa categoria.

 

Un medico è quindi soggetto a un elevato rischio derivante dalla propria professione. Ed anche se la quasi totalità dei medici è consapevole di questo rischio (nelle sue varie sfumature), sono pochi quelli che adottano strumenti per proteggere il loro patrimonio.

 

Molto (troppo) spesso, infatti, ci si trova dinanzi a questi scenari:

 

  • Il medico è convinto che la polizza a copertura del rischio professionale lo salverà da qualsiasi richiesta di pagamento.
  • Il medico è completamente inconsapevole del rischio che grava sul suo patrimonio personale.
  • Il medico ha protetto i propri beni (generalmente la casa familiare) utilizzando un fondo patrimoniale.

 

I primi due casi sono, ovviamente, i peggiori in quanto:

 

  • La polizza non è idonea ad offrire una protezione completa, soprattutto per quel che riguarda il patrimonio personale del medico.
  • Essere privi di protezione patrimoniale significa lasciare i propri beni (e spesso quelli dei propri cari) in balia del caso o di qualsiasi “incidente di percorso” dal punto di vista professionale.

 

Il terzo caso, quello del fondo patrimoniale, sembrerebbe offrire uno spiraglio al medico che desidera proteggersi. In realtà vedremo come, sempre più spesso, anche il fondo patrimoniale non rappresenti altro che un’illusione, la classica foglia di fico dietro cui nascondersi. Si tratta infatti di uno strumento, soprattutto per i rischi professionali che gravano sul medico, ormai superato e inadatto a proteggere il patrimonio personale.

 

Prima di vedere le ragioni di questa affermazione, è giusto rispondere a questa domanda: che cos’è davvero il fondo patrimoniale e come funziona? Si tratta di uno strumento grazie al quale alcune categorie di beni (immobili, mobili registrati e titoli di credito) potranno essere inseriti in una sorta di “scatola legale” e separati dal patrimonio personale.

 

Questa “scatola legale” (o per meglio dire, i beni che verranno inseriti al suo interno) serviranno a provvedere ai bisogni della famiglia. Ecco quindi un primo limite del fondo patrimoniale: senza matrimonio non può essere utilizzato (a differenza di altri strumenti) in quanto la “famiglia” viene qui intesa come “tradizionale” (matrimonio regolarmente contratto).

 

Torniamo comunque al fondo e alla sua definizione con un esempio. Il Dottor Mario Rossi è sposato con la Sig.ra Paola Bianchi ed hanno due figli, Angela e Matteo. Il Dottor Rossi possiede una casa di proprietà in cui attualmente vive con tutta la sua famiglia. Decide quindi di destinare questa casa proprio ai bisogni della famiglia e, pertanto, la separa dal patrimonio personale costituendo un fondo patrimoniale e mettendola al Suo interno.

 

In questo modo gli eventuali creditori del Dottor Rossi non potranno pignorare la casa proprio perché inserita nel fondo patrimoniale. O, per essere più precisi, solo alcuni tra gli eventuali creditori del Dottor Rossi non potranno pignorarla. Altri creditori, invece, potrebbero procedere al pignoramento nonostante la presenza del fondo patrimoniale.

 

C’è infatti un aspetto che viene tralasciato quando si parla di questo strumento, un aspetto molto importante e che potrebbe avere un impatto devastante sul medico (sul nostro Dottor Rossi). Se infatti il Dottor Rossi dovesse contrarre un debito per un bisogno della famiglia (la retta della scuola dei figli, la ristrutturazione di casa ecc.), il creditore potrà (in caso di mancato pagamento) mettere le mani anche sui beni dentro il fondo patrimoniale in quanto strumento destinato proprio ai bisogni della famiglia.

 

In altre parole, il fondo patrimoniale protegge i beni solo nel caso di debiti contratti per ragioni estranee alla famiglia.
A questo punto, il medico muove sempre un’obiezione: “Ok, ma l’attività del medico è attività professionale/imprenditoriale. Quindi se ho un debito (anche per risarcimento danni) che deriva da quest’attività non può rientrare nei bisogni della famiglia per cui non potranno pignorare i beni nel fondo”.

 

La verità è che questo non è certo e dipende esclusivamente da come la vede il Giudice coinvolto nel singolo caso. Ciò accade poiché l’espressione “bisogni della famiglia” viene interpretata in modo elastico e in essa vengono ricomprese tutte le esigenze, anche potenziali, del nucleo familiare.

 

Non essendovi una definizione certa sul punto, può accadere che un Giudice consideri i debiti nascenti dall’attività professionale del medico come idonei a soddisfare i bisogni della famiglia. È accaduto infatti che, in diverse sentenze, i Giudici abbiano sostenuto come i debiti derivanti dall’attività imprenditoriale e/o professionale (come quella medica) siano per definizione sempre rivolti a soddisfare i bisogni della famiglia. Con la conseguenza che, in questi casi, i beni nel fondo patrimoniale saranno pignorabili dai creditori titolari di un credito sorto nell’esercizio di quell’attività. Inclusa quindi una richiesta di risarcimento danni verso un medico per responsabilità professionale (poiché, come visto, l’attività professionale viene sempre ricondotta ai bisogni familiari).

 

Inoltre, laddove qualcuno cercasse di pignorare i beni nel fondo patrimoniale per tutte queste ragioni, dovrebbe essere il medico a dimostrare (e si tratta di una prova ai limiti dell’impossibile) che la sua professione (e di conseguenza tutti i debiti/crediti da questa nascenti) non serve a soddisfare i bisogni della famiglia. E per farlo dovrebbe ingaggiare una lunga (e costosa) guerra in Tribunale da cui molto probabilmente uscirebbe sconfitto.

 

Non essendoci dunque certezza e, al contrario, essendo presenti moltissimi dubbi è sconsigliato per il medico ricorrere al fondo patrimoniale come strumento di protezione. Cosa può fare quindi il medico per proteggere il proprio patrimonio? Ecco 3 suggerimenti:

 

  1. Fare un’analisi del patrimonio e del profilo di rischio – È opportuno che il medico effettui, supportato da professionisti di fiducia e prima del verificarsi di situazioni problematiche, un’analisi accurata del proprio patrimonio e del profilo di rischio derivante dalla propria specializzazione.
  2. Pianificare le esigenze alla base della protezione e gli sviluppi futuri – dopo l’analisi, è fondamentale per il medico comprendere quale sorte dovranno avere in futuro i beni e quali sono le esigenze alla base dell’attività di protezione. Eredità per i figli? Messa a reddito? Donazioni ad enti no-profit? Ogni caso è una storia a sé.
  3. Scelta dello/degli strumento/i più idonei – completati i primi due passaggi, si procederà poi alla scelta degli strumenti più idonei al caso specifico in relazione al tipo di patrimonio, al profilo di rischio e agli scopi da raggiungere. Strumenti che, al contrario del fondo patrimoniale, saranno più tutelanti e con meno limiti rispetto a quelli del fondo stesso (ad esempio, utilizzabili anche dai single o da conviventi more uxorio).

 

Nei prossimi articoli affronteremo gli altri strumenti e, in particolare, ci concentreremo su due strumenti: la società holding e il trust.

 

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