A molti medici sarà capitato (o può capitare) di ricevere una telefonata da parte della locale stazione di Polizia o dei Carabinieri con una richiesta perentoria: bisogna recarsi in commissariato o in caserma quanto prima.
Ciò che si prova davanti alla convocazione da parte delle forze dell’ordine è innanzitutto una sensazione di smarrimento e di grande preoccupazione. Perché mi hanno contattato? Ci devo per forza andare? Che cosa posso fare per tutelarmi?
Si sa: non sapere che cosa ci aspetta genera ansia. Ed è proprio per questo che, fin da subito, vanno raccolte le giuste informazioni.
Quali sono queste “giuste” informazioni? Prima di tutto, è opportuno che tu capisca a che titolo sei stato convocato dalle forze dell’ordine. Perciò, quando ti arriva la telefonata di convocazione, per prima cosa chiedi all’ispettore di Polizia o al responsabile della stazione dei Carabinieri perché vogliono parlarti. È una richiesta legittima, che puoi avanzare già durante la telefonata di convocazione.
Se non ti dicono niente per telefono, nessun problema: fissa pure data e ora per l’incontropresso i loro uffici. Del resto – come dicevo sopra –, non sai ancora la ragione della loro chiamata. Non c’è ancora motivo di allarmarsi.
Una volta fissato l’incontro, puoi andarci da solo. Non serve infatti che ti presenti accompagnato dal tuo avvocato di fiducia. Sii però preparato: è meglio che annoti su un biglietto il nome di un legale esperto in responsabilità sanitaria.
Come mai è bene avere a portata di mano il nome di un legale esperto in quella materia? Beh, il giorno in cui ti rechi dall’ispettore di Polizia o dal maresciallo dei Carabinieri, potresti scoprire che sei indagato.
Se sei indagato, ti vedrai notificare un’informazione di garanzia.
Che cosa vuol dire? Ricevere un’informazione di garanzia significa che sei sottoposto a indagini penali. In tale veste, sei assolutamente libero di non rendere alcuna dichiarazione alle forze dell’ordine sul caso che ti vede coinvolto. (Questa è una scelta caldamente consigliata).
Che succederà ora? In concreto, la Polizia o i Carabinieri redigeranno e ti consegneranno quello che tecnicamente si chiama “verbale di identificazione”. È il primo atto ufficiale che si consegna a chi è sottoposto a indagini preliminari. Quindi, come spesso accade, è in questo momento che il medico viene a sapere che esiste un procedimento penale a suo carico.
Mi rendo conto che scoprire d’essere indagati è traumatico. Però non bisogna disperare. Essere indagati non significa in automatico esser già stati rinviati a giudizio (cioè dover affrontare un processo vero e proprio). Né significa esser già stati dichiarati colpevoli (perlomeno nel mondo del diritto: un altro paio di maniche, si sa, è l’opinione pubblica…).
Tieni anche presente che il verbale di identificazione ti consente di organizzare e pianificare, fin da subito, una difesa efficace e tempestiva.
Il primo passo per la tua difesa è proprio quello di nominare il tuo avvocato di fiducia. Lo potrai fare già durante l’incontro con la Polizia o i Carabinieri. (Ricordi? Per questo ti ho consigliato di andare all’incontro con il nome di un legale esperto di responsabilità sanitaria annotato su un foglietto).
Ci tengo a ribadirlo: non un legale qualunque, ma uno esperto in responsabilità sanitaria e ti spiego il motivo con un esempio. Se una persona ha uno specifico problema di salute (per esempio, al cuore o ai polmoni), è normale che preferisca farsi visitare da uno specialista. Allo stesso modo, un medico indagato per un caso di responsabilità sanitaria dovrebbe affidarsi a un avvocato specializzato in malpractice medica.
Non è detto però che un medico – prima di recarsi dalla Polizia o dai Carabinieri – conosca un avvocato o addirittura conosca un avvocato specialista in responsabilità sanitaria. Beh, in questi casi che cosa succede?
Se il medico indagato non ha un avvocato di fiducia, in prima battuta si vedrà assegnato un avvocato d’ufficio da parte della stessa Procura della Repubblica.
L’avvocato d’ufficio potrà comunque essere sostituito dal legale di fiducia del medico, anche in un secondo momento.
ATTENZIONE: può capitare di sentirsi “consigliare” dal proprio datore di lavoro di affidarsi all’avvocato che già segue l’Azienda Sanitaria. Si stratta di una scelta delicatissima. Il perché è semplice: il legale dell’Azienda difende sicuramente gli interessi dell’Azienda. Ma siamo sicuri che difenderà i tuoi interessi di medico con altrettanta efficacia? Molto spesso il conflitto d’interessi è sotto gli occhi di tutti!
Ricapitolando, ecco concretamente che cosa succede durante l’incontro con l’ispettore di Polizia o con il maresciallo dei Carabinieri, nel caso in cui scoprissi di essere indagato:
- Nell’incontro, si formalizzano le tue generalità. Quindi, dovrai esibire un documento di identità in corso di validità.
- Ti invitano a nominare un difensore di fiducia (se non ne hai uno, come abbiamo detto, ti assegneranno un difensore d’ufficio. Questo però non ti impedisce, in un secondo momento, di decidere di affidare il tuo caso a un avvocato di tua scelta, preferibilmente esperto di malpractice sanitaria).
- Ti chiedono, in qualità di soggetto indagato, dove vuoi eleggere domicilio (cioè dove vuoi ricevere le comunicazioni da parte della Procura della Repubblica). È sempre meglio – anche per questioni di riservatezza – eleggere domicilio presso il proprio difensore di fiducia e non presso il proprio indirizzo di residenza.
- Ti indicano i requisiti (di reddito) per richiedere e ottenere il patrocinio a spese dello Stato (cioè il c.d. “gratuito patrocinio”). Bisogna però dire che ciò non ricorre quasi mai nel caso di un medico.
Se invece vieni convocato perché l’autorità pubblica vuole sentirti come “persona informata sui fatti”, che cosa significa? Beh, ti stanno dicendo che sei testimone in un processo penale, e che quindi dovrai rispondere alle domande che ti faranno
Come testimone hai l’obbligo di rispondere a tutte le domande, dicendo ciò che sai in relazione ai fatti sui quali vieni interrogato. Ovviamente, se non ricordi quanto ti chiedono in una specifica domanda, sei libero di dichiarare che non ricordi quel determinato fatto o quella specifica circostanza.
Ecco concretamente che cosa succede durante l’incontro con l’ispettore di Polizia o con il maresciallo dei Carabinieri, nel caso in cui tu sia un testimone:
- Formalizzano le tue generalità: quindi dovrai esibire un documento di identità in corso di validità.
- Ti avvertono che sarai sentito come persona informata sui fatti, in relazione al caso che stanno indagando. Ti avvisano inoltre che hai l’obbligo di dire quello che sai e che se dichiari il falso o aiuti qualcuno a eludere o a intralciare le indagini o le ricerche dell’autorità pubblica, potranno contestarti il reato di favoreggiamento.
- Ti fanno domande e verbalizzano le tue risposte in quello che si chiama “verbale di sommarie informazioni”.
- Infine, ti fanno leggere quello che hai dichiarato e ti fanno firmare il verbale.
Come vedi, ricevere una convocazione dalle forze dell’ordine è qualcosa da non sottovalutare, se sei un medico. Potresti infatti essere chiamato a testimoniare in un’indagine oppure, addirittura, scoprire di essere tu stesso indagato
Vista la delicatezza di una simile posizione, hai la necessità di essere affiancato da un legale specializzato in malpractice sanitaria. In effetti, richiedere l’aiuto di un avvocato esperto di responsabilità sanitaria ti dà la massima garanzia di tutela per te, per il tuo patrimonio e per la tua carriera professionale.