Ferie e reperibilità dei medici del SSN [Caso di Studio]

  • Ultima modifica dell'articolo:Luglio 1, 2019

problemi ferie mediciPrende il via oggi una nuova rubrica dedicata ai problemi di medici ospedalieri del S.S.N. Mi soffermerò su dei casi di “vita vera”, di “vita vissuta”, prendendo spunto dalla mia lunga esperienza, accumulata in anni di attività a fianco dei medici.

 

Analizzerò episodi che hanno per protagonisti i medici con i loro problemi di orario di lavoro, di ferie, di straordinari accumulati e non pagati, di valutazione annuale, di premi di risultato, di disciplinare, di malpractice e così via, con i quali sicuramente – se sei un medico ospedaliero – ti potrai immedesimare.

 

Per ogni “Case Study”, indicherò anche la soluzione da me suggerita al medico. Ti tornerà sicuramente utile.

 

L’estate si sa, si va in ferie… per chi ci riesce. La bella stagione porta con sé non solo il gran caldo – come in queste giornate torride – ma anche orari di lavoro più pesanti: bisogna coprire i “buchi” dei colleghi. Del resto e, in un modo o nell’altro, l’Azienda deve garantire una copertura H24.

 

Il primo “case study” vede protagonista una dottoressa radiologa. Non svelerò naturalmente il suo nome, né rivelerò l’Azienda presso cui lavora, ma se mi sta leggendo sicuramente si riconoscerà. Il caso che passerò oggi in rassegna è molto interessante perché denota la “fantasia” a cui talvolta ricorrono le Aziende per “tappare i buchi” … ma spesso a danno dei medici.

 

Ma andiamo con ordine. In prossimità dell’estate si è rivolta a me una dottoressa radiologa – come dicevo – la quale mi ha posto il seguente quesito:

 

Gentile avv. Fiorenzano, nella mia Azienda vige l’abitudine di mettere in turno di reperibilità il medico che dalla mezzanotte va in ferie. È legale una prassi del genere? L’Azienda ci ha sempre dato risposte verbali e confuse. Secondo l’Azienda è legittimo mettere in turno di reperibilità il medico che dalla mezzanotte va in ferie perché il giorno di ferie scatta dalle ore 8:00 (!)”.

 

Risposta: NO! Vediamo perché.

 

Innanzitutto, come di frequente mi capita di vedere, manca una presa di posizione scritta da parte dell’Azienda. Spesso ai medici si forniscono solo spiegazioni verbali, soprattutto se si tratta di interpretazioni di norme o contratti. Come prescritto dal nostro modulo “Ferie Protette”, questo è un grave errore per il medico. Bisogna scrivere alle funzioni competenti, usando la PEC aziendale (e non la e-mail normale), stando attenti a non scavalcare la gerarchia interna, lasciando traccia della propria legittima posizione.

 

Non mi stancherò mai di ripetere che in una amministrazione pubblica tutto è – e deve essere – assolutamente normato e regolamentato. Ogni decisione, anche organizzativa, deve sempre essere riconducibile a norme di legge/regolamenti/delibere aziendali o regionali ecc. Non esiste il “secondo me è così” oppure “l’ufficio delle risorse umane mi ha detto così”… Proprio no!

 

Tornando al quesito posto dal medico, dopo qualche ulteriore informazione, ecco qual è stata la mia risposta sul caso concreto, che ha fornito alla dottoressa e ai suoi colleghi i validi strumenti per far rispettare i propri diritti:

 

“Salve dott.ssa ……..

 

Dal tenore del suo quesito immagino che lei si riferisca ai casi di reperibilità notturna a cavallo tra l’ultimo giorno di lavoro e il primo giorno di ferie.

 

I turni di reperibilità sono di regola di 12 ore. Tuttavia il turno di reperibilità può essere articolato anche su un orario di minore durata, comunque non inferiore a 4 ore (art. 17, co. 5 CCNL 2005).

 

Quindi, ad esempio:

 

1. Se un turno di reperibilità è di 4 ore ed è previsto dalle ore 20,00 alle ore 24,00, allora a mio giudizio siamo di fronte a una organizzazione del lavoro consentita dal CCNL. In tal caso dalle ore 00.01 il medico può tranquillamente considerarsi in ferie.

 

2. Se invece il turno di reperibilità è di 12 ore con orario 20.00 – 08.00 e quindi “a cavallo” di due giorni (tra l’ultimo giorno di servizio ed il primo del periodo di ferie), a mio giudizio la disposizione è contraria alle norme di legge.

 

Non è possibile organizzare i turni di reperibilità includendo, in via generale, chi è in ferie. In questi casi ci troveremmo infatti di fronte a una ingiustificata compressione del diritto al riposo (bene giuridico superiore): la reperibilità, anche se non equivale alla esecuzione della prestazione lavorativa, incide ugualmente sul riposo e sulla piena possibilità di svago che le ferie devono garantire.

 

Se, invece, la sua Azienda è solita operare secondo le modalità di cui al punto 2, sarei allora curiosa di capire come, in passato, abbia trattato in busta paga il caso in cui il medico formalmente in ferie dalla mezzanotte sia stato chiamato in servizio durante la sua reperibilità.

 

Naturalmente può capitare che durante le ferie l’Azienda chieda il rientro in servizio per necessità urgenti. In tal caso saremmo di fronte a revoca vera e propria delle ferie (consentito dalla legge) e non di reperibilità programmata con appositi turni durante le ferie (contrario alla legge).

 

Infatti, in caso di revoca delle ferie, la legge prevede che il medico abbia il diritto al rimborso delle spese documentate per il viaggio, nonché delle spese anticipate e documentate per il periodo di ferie non goduto, fermo restando il diritto a fruire, in un momento successivo delle ferie revocate”.

 

Ancora una volta si dimostra come si possono fare molte cose utilizzando il contratto collettivo e le norme di legge in maniera esperta, senza dover fare necessariamente causa.

 

Per questo è nato “Ferie Protette” il primo Metodo EBL (Evidence Based Law), che risolve il tuo problema di ferie senza creare attriti tra te e la tua struttura, perché basato sulle più moderne sentenze dei Tribunali italiani e della Corte di Giustizia UE,

 

Ci rivediamo presto con un altro “Case Study”!

 

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